Carta smagnetizzata: Cosa fare, quali sono i possibili rimedi?

Arrivi al bancomat per prelevare contanti, inserita la carta nell’apposita fessura ricevi un messaggio nel quale ti viene comunicato che ci siano problemi e che devi contattare la tua banca per avere ulteriori dettagli in merito. Eppure la carta è carica, i soldi sul conto ci sono, quindi ti chiedi: Cosa sta succedendo? Perché non posso prelevare contanti? Perché la carta non funziona?

Ebbene, molto probabilmente può essere che tu abbia la carta smagnetizzata ed accade quindi che il lettore dell’ATM/bancomat non sia in grado di leggerne i dati e, di conseguenza, non è possibile effettuare il prelievo dei contanti né altre operazioni di sorta.

Cosa fare dunque se la tua carta è si è smagnetizzata? Come agire per risolvere il problema? Niente panico! Continua la lettura di questa guida per scoprire come gestire al meglio questa situazione.

Perché si smagnetizza la carta?

carta smagnetizzata

La carta si smagnetizza quando entrata in contatto con un campo magnetico abbastanza potente da cancellarne i dati memorizzati nella banda magnetica (la striscia nera posta sul retro della stessa).

Per esempio, se riponi la carta (seppure essa si trovi all’interno del portamonete) nel taschino della portiera della macchina e nelle vicinanze c’è l’altoparlante dello stereo, il campo magnetico della cassa acustica può, se abbastanza potente, smagnetizzare la carta anche se la stessa non ne è a contatto diretto.

Ed ancora, se riponi carta nella custodia dello smartphone puoi causarne la smagnetizzazione in quanto quest’ultimo, genera campi elettromagnetici che possono – anche se in rari casi – rovinare i dati contenuti nella banda magnetica rendendone impossibile la lettura allo sportello ATM.

Oltre alla smagnetizzazione, l’uso improprio o la cattiva conservazione della carta può danneggiarla. L’uso improprio include graffiare la banda magnetica con delle chiavi, causarne usura strofinandola contro una superficie ruvida, maneggiarla con le dita unte, lasciarla in una tasca con altri oggetti o riporla nel portafoglio a contatto con le monete. Tutte queste situazioni possono causare danni irreversibili alla banda magnetica e rendere la carta inutilizzabile per ritirare i contanti presso uno sportello ATM o un bancomat.

Attenzione: in ogni caso il chip continuerà a funzionare e quindi sarà comunque possibile usare la carta per pagare sia nei negozi tradizionali che online dove la carta fisica non è richiesta per concludere un acquisto.

Come verificare se la carta si è smagnetizzata?

Il modo più semplice per controllare se la tua carta è smagnetizzata è testarla in un ATM. Se il lettore dello sportello automatico può leggerne i dati avrai accesso alle varie operazioni, come: prelievo contanti, consultazione del saldo ecc. Diversamente, se la banda magnetica della tua carta è stata danneggiata, non potrai fare nulla e riceverai un messaggio che ti suggerisce di contattare la tua banca per risolvere il problema.

Cosa fare se la carta si è smagnetizzata?

Se la tua carta prepagata si è smagnetizzata, non perdere tempo a cercare di ripararla perché non ci sono rimedi possibili. La smagnetizzazione ne avrà cancellato i dati, quindi non c’è modo di recuperarli anche se provi ad attuare i vari rimedi che puoi trovare online. Semplicemente questi non funzionano.

Quello che devi fare è contattare l’istituto che l’ha emessa e chiederne una sostitutiva la quale avrà lo stesso numero della precedente. Una volta inoltrata la richiesta, l’istituto di credito provvederà ad inviarti la carta sostitutiva per posta o per corriere. Diversamente, se in origine, la carta ti è stata consegnata presso una filiale dell’istituto di credito è probabile che dovrai andare allo sportello della medesima per ritirarla di persona. Un esempio classico di una situazione del genere si ha quando si smagnetizza una Postepay.

Come evitare che la carta si smagnetizzi?

La smagnetizzazione della carta può essere evitata soprattutto evitando di tenerla vicina ad un campo magnetico. Ad ogni modo, è possibile proteggerla conservarla in una custodia protettiva a prova di onde magnetiche. Una custodia con schermatura contro i campi magnetici offrirà anche una adeguata protezione contro oggetti che potrebbero graffiarla come ad esempio chiavi, monete ecc.

Come evitare i disagi conseguenti alla smagnetizzazione della carta

Partendo dal presupposto che oggigiorno l’utilizzo della banda magnetica della carta di pagamento è richiesta solo per le operazioni di prelievo contanti, ricariche telefoniche e consultazione dei dati – saldo, movimenti ecc. – negli sportelli ATM, evitarne i disagi conseguenti ad un mancato funzionamento della stessa è tecnicamente impossibile. In pratica, finché non si richiede e riceve la carta sostitutiva, sarà impossibile utilizzare i servizi fruibili tramite gli sportelli automatici.

Naturalmente, quello che più ci interessa è poter utilizzare la carta per effettuare i pagamenti presso gli esercenti commerciali tradizionali e, come detto, questi rimangono possibili anche se la carta è smagnetizzata.

Volendo proprio dare un coniglio, suggeriamo di sfruttare al massimo l’applicazione con la quale è possibile gestire la carta. Sicuramente anche la tua ne avrà una ed in quel caso, nella maggior parte dei casi, potrai effettuare gran parte delle operazioni che si possono effettuare presso gli ATM, ricariche telefoniche incluse. Niente da fare invece per il prelievo dei contanti a meno che l’ATM non sia predisposto per effettuarli in modalità contactless.

Conclusioni

Prevenire la smagnetizzazione è la chiave per godersi la propria carta per anni. Non è difficile, ma richiede un po’ di attenzione da parte tua. Una custodia con schermatura magnetica farà meraviglie nel proteggere la tua carta dalla smagnetizzazione.

Ad ogni modo tieni sempre presente che, seppure non potrai prelevare contanti, anche se la carta è smagnetizzata potrai comunque utilizzarla per effettuare pagamenti tramite POS.

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